«Dio parla a Giobbe in mezzo al turbine» (Giobbe 38, 1).
Un vento impetuoso si scatenò, tanto potente da frantumare i monti e infrangere le rocce sotto gli occhi del Signore, ma il Signore non era presente nel vento. Seguirono un terremoto e poi un incendio, tuttavia il Signore non si trovava né nel terremoto né nel fuoco. (1 Re, 19, 11-12)
Il suono prodotto dal vento impetuoso colpisce con la sua forza distruttiva, lacerando tanto le pietre quanto alimentando le fiamme. È il vento del giudizio, un vento che riflette l'assenza, un vento che esprime una disordine che invita alla riflessione sulle necessità irrinunciabili.
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